Nel primo articolo dedicato all’argomento mi sono soffermato sulle sensazioni e sulle emozioni legate al primo comando e su alcune scelte “conservative” in tema di navigazione, lunghezza delle tratte ed analisi delle previsioni meteo.

Restano inesplorati due aspetti assolutamente decisivi: la scelta della barca e la composizione dell’equipaggio.

Sul primo punto, dando per scontato il noleggio, mi orienterei verso una barca non troppo grande, restando al di sotto dei 12 metri. Un 36/37 piedi sarebbe l’ideale. Le imbarcazioni di ultima generazione con queste dimensioni hanno interni comodi e confortevoli, con almeno due (se non tre) cabine doppie. Al tempo stesso sono molto evolutive ed anche le manovre di ormeggio sono semplificate. Non è escluso che a bordo sia installato un bow-thruster (elica di prua) ma, a meno che non sia assolutamente necessario, cercherei di non utilizzarla, impararando a manovrare senza questo ausilio che non è presente su tutte la barche. 

La vela di prua avrà sicuramente l’avvolgifiocco e, se lo scopo è quello di migliorare ampliando le proprie conoscenze, eviterei la randa avvolgibile ed il fiocco autovirante; capisco che la “comodità” sia una tentazione difficilmente resistibile, ma è indubbio che una barca con randa steccata e vela di prua avvolgibile ma con circuito tradizionale, sia più efficiente dal punto di vista velico: in poche parole NAVIGA MEGLIO !

Con randa steccata provate subito, insieme al vostro equipaggio, la manovra di presa di terzaroli: se dovesse essere  necessario prendere una o due mani, saprete tutti cosa fare e lo farete con precisione e rapidità.

L’ultima parte di questo articolo è dedicata all’equipaggio. Ho voluto trattare alla fine questo argomento perché è particolarmente delicato: ricordatevi che è la vostra prima volta come skipper. Sarete inevitabilmente un po’ agitati e sentirete molto il peso della responsabilità. Evitate un sovraccarico emotivo, quindi lasciate a casa la famiglia (mogli, mariti, figli, compagni, compagne, amanti di vario genere, animali domestici etc.) insomma, le persone più care.

Scegliete compagni di navigazione che siano in grado di darvi una mano durante le manovre (a vela e a  motore) e che, possibilmente, abbiano qualche esperienza di vela: l’ideale sarebbe coinvolgere una paio di compagni di corso con i quali avete legato maggiormente; con loro potrete confrontarvi e, perché no, accettare anche  qualche consiglio, fermo restando il fatto che la decisione finale spetta sempre al Comandante, quindi a voi medesimi.

Se avete un compagno di viaggio del quale vi fidate particolarmente affidategli il compito di Secondo… non si sa mai: se aveste un malore o non foste, per qualsiasi ragione, nella condizione di esercitare il ruolo di Comandante, sarebbe chiaro a tutti a chi toccherebbe il compito di prendere il Vostro posto.

Lo scambio di opinioni, il concorso di idee e visioni diverse può essere utile ed anche piacevole, ma tutto questo non deve degenerare in una sorta di “gestione collettiva”; insomma, la cosiddetta catena di comando dovrà essere  sempre molto chiara a tutti e  la sintesi finale spetterà a Voi ed a Voi soltanto !

            Buon divertimento, Buon Comando  e…BUON VENTO !

Mirco Mascotto