Mi sono messo davanti al PC per scrivere un articolo tecnico per il nostro giornalino.

Sono tantissimi gli argomenti di cui mi piacerebbe parlare e credo che potrebbero interessare molti di noi, tuttavia mi è venuta voglia di parlarvi del Paterazzo di come è nato e perché.

Perdonate, dunque, questa mia debolezza…

Nel lontano 1988, un collega di lavoro, Roberto Coati, si rivolse a me e Sandro Nodari amico e collega delle Ferrovie per proporci di organizzare un corso di vela con lo scopo di conseguire la patente nautica senza limiti.
Io e Sandro da qualche anno ci eravamo avvicinati alla vela, maturando una certa esperienza sulle derive. Eravamo armatori di uno splendido Flyng Junior, una deriva di 4.04 metri del peso di 75 kg. insieme ad Attilio Mantovani.

La proposta ci sembrò interessante ed aderimmo tutti e tre.

Ma come organizzare un corso così? “Nema Problema” rispose Roberto che da quel momento fu soprannominato così.
Fu lui infatti, grazie alle sue conoscenze in circoscrizione, a individuare l’aula in cui svolgere il corso, si trovava in una sala comunale alla Croce Bianca.

Fu lui ad individuare il nostro insegnante Franco Abriani il nostro inossidabile Presidente.
Si unirono a noi altri due colleghi Renato Menini e Piero Ventangoli, e degli amici di Roberto che con lui condividevano la passione per la canoa, Nazzareno Bertucco, Ivano Soave, Fabrizio Salarolo, Massimo Viani.

A partire da febbraio 1988 iniziarono le lezioni.
Dal primo incontro con Franco mi resi conto delle sue conoscenze e della grande capacità di renderle comprensibili a tutti.
Giorno dopo giorno ci fece scoprire le bellezze della navigazione riuscendo ad innestare in tutti noi il desiderio di comprendere di più e di approfondire. Il corso si concluse in un lampo, ad aprile era praticamente finito…poi arrivarono gli esami.

La pagina iniziale del
quaderno che ho utilizzato per il corso

Era la prima volta per tutti e ci si doveva presentare da privatisti. Correva voce che a Pescara fossero di manica larga e così, spinti anche dall’autore del libro che avevamo utilizzato per lo studio, il famoso Guglielmi, decidemmo di presentarci tutti là

Fu una disfatta! Solo tre su otto riuscirono a superare l’esame. Sapemmo in seguito, che era scoppiato uno scandalo sulle patenti facili di Pescara e che erano state strette le maglie…noi fummo le prime vittime.

Comunque nessuno si arrese e alla fine, cambiata la sede, tutti ottennero il desiderato riconoscimento.

(Continua)

Attilio Bertani