Nel numero di Ottobre abbiamo visto come, con qualche semplice accorgimento, si possa ottenere rapidamente da randa e vela di prua una spinta soddisfacente.

Tuttavia, con ulteriori regolazioni, possiamo incrementare l’efficacia del piano velico, migliorando le prestazioni della barca. Prima di entrare nei particolari è necessaria una premessa che trae origine da una legittima domanda : “non sarebbe più semplice avere una sola, grande vela da mettere a segno” ?

Ovviamente questa vela dovrebbe avere una superficie più o meno corrispondente a quelle di randa e genoa sommate tra loro come avviene, ad esempio, nel Laser.

La risposta è questa: randa e genoa non lavorano ognuna per proprio conto ma, come si suol dire, “fanno sistema”, interagiscono ed insieme diventano più efficaci.

A trarre maggiori vantaggi da questa interazione è la vela di prua (genoa o fiocco), per due ragioni. Innanzitutto la vela non è inferita sull’ albero ma su un sottile cavo di acciaio (strallo). Il profilo dell’albero provoca inevitabilmente un disturbo alla randa, riducendone l’efficienza mentre il disturbo provocato dallo strallo alla vela di prua è trascurabile.

In secondo luogo il genoa (o il fiocco) gode della deflessione dell’aria indotta dalla randa. La deflessione è il cambiamento della direzione dell’aria (vento) quando sta per entrare in contatto con una vela. L’aria “sente” con certo anticipo la presenza della randa e cambia direzione, orientandosi di qualche grado più da poppa. Il genoa si trova nella zona di deflessione della randa, riceve il vento con un angolo più favorevole e quindi può “portare” anche se più aperto rispetto all’asse longitudinale (poppa-prua) della barca…(continua)

Mirco Mascotto
Novembre 2019