Il Decreto Legge pubblicato il 10 Agosto 2021 disciplina il programma di esame per il conseguimento della patente vela e motore senza limiti dalla costa. Ai Candidati può essere richiesto, durante la prova pratica, di eseguire quattro nodi: gassa d’amante, parlato, nodo di bitta, nodo di bozza.
Se l’utilizzo dei primi tre è noto, non altrettanto si può dire del NODO DI BOZZA, che può essere molto utile in alcune circostanze che andrò a dettagliare. Innanzitutto va detto che l’esecuzione di questo nodo è abbastanza semplice: di seguito è indicata la successione delle varie fasi per arrivare a realizzarlo correttamente.
I possibili utilizzi sono molteplici. Ne riporto tre, ma l’elenco potrebbe essere molto più lungo. La caratteristica “vincente” del nodo di bozza è questa: eseguito correttamente, avvolgendo il cavo che stiamo utilizzando attorno ad un altro cavo, le spire del nodo impediranno al cavo stesso di scivolare, anche in presenza di una forte trazione.
Il primo utilizzo è forse il meno impegnativo, ma utilissimo. Se desideriamo issare una bandiera o un guidone utilizzando l’apposito cavo oppure la vogliamo fissare su una delle sartie (a volte il cavo apposito non c’è) bisogna evitare che il vento faccia scivolare verso il basso il nodo superiore: ebbene, sarà sufficiente eseguire un NODO DI BOZZA per risolvere il problema. La nostra bandiera rimarrà bene aperta , libera di garrire al vento!
Il secondo utilizzo è legato alla manovra di virata: talvolta accade, soprattutto se la manovra viene eseguita molto velocemente, che la scotta si attorcigli su se stessa e due o più spire si accavallino. La scotta, cazzata con il verricello, va in tensione ed il groviglio si chiude in una sorta di “nodo gordiano”. Bisognerebbe ruotare il verricello in senso contrario ma non è possibile. Per evitare di dover tagliare di netto la scotta, è necessario usare un altro cavo, e metterlo in tensione (magari utilizzando un altro verricello libero). A questo punto la scotta non sarà più sotto sforzo e potremo provare a sciogliere il nodo. Ebbene, per “legare” il cavo che abbiamo deciso di utilizzare alla scotta, bisogna eseguire il NODO DI BOZZA.
Il nodo di bozza può essere molto utile anche quando siamo all’ancora. Per evitare il cigolio della catena sul musone ed, al tempo stesso, eliminare la tensione sul barbotin, si usa predisporre un cavo che, partendo dalla catena stessa, vada avvolto con il nodo di bitta su una (o entrambe) le gallocce di prua. Normalmente si cerca a bordo un cavo il cui diametro consenta di passare dentro la maglia metallica, ma è sicuramente più semplice (e sicuro) eseguire un NODO DI BOZZA avvolto attorno alla catena. Dopodiché, una volta ultimata la fase di preparazione, sarà sufficiente allungare un po’ il calumo, fino a mettere in tensione il cavo appena predisposto.
Se eseguito correttamente, il nodo di bozza non vi deluderà!
Buon Vento!
Mirco Mascotto
Immagini tratte dal web su nautica.it
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