Per concludere degnamente l’argomento non potevamo esimerci dal chiedere a Federico Camponogara (Responsabile del Gruppo Capibarca del Paterazzo) quali sono le qualità ed i requisiti che i “nostri” capibarca dovrebbero avere.
Le poche righe che seguono rappresentano il sunto di una conversazione sul tema che ho avuto qualche sera fa con Federico,
E’ doveroso premettere che i Capibarca sono direttamente coinvolti in tutte le attività teoriche e pratiche del nostro sodalizio, dalle crociere sociali alle lezioni in aula, dalle uscite scuola agli aperivela. Per il Paterazzo, poter fare affidamento su un numero congruo di Capibarca preparati e motivati è di importanza vitale.
Per questa ragione è stato predisposto un percorso che identifichi con chiarezza alcuni passaggi ineludibili per chi intende mettersi in gioco. Per prima cosa è necessario essere in possesso della patente nautica vela e motore senza limiti. A questo punto si può chiedere di entrare a far parte del gruppo come “aspiranti Capibarca”, con possibilità di partecipare alle varie attività formative dedicate. Dopo circa un anno, si può frequentare il Corso Allievi Capibarca, articolato su quattro lezioni teoriche ed altrettante lezioni pratiche di approfondimento.
Dopo aver completato il corso, se il percorso di crescita sarà quello auspicato ed atteso, si entrerà a far parte, a pieno titolo, del Gruppo Capibarca, con possibilità di crescere per arrivare a ricoprire i ruoli previsti: istruttore d’aula, primo o secondo istruttore in barca, primo o secondo capobarca in occasione delle crociere sociali etc.
La preparazione, teorica e pratica, è ovviamente di importanza fondamentale ma NON E’ TUTTO e saranno valutati altri aspetti assolutamente non secondari: entusiasmo, volontà di mettersi in gioco, impegno, partecipazione alle attività, disponibilità nei confronti del Paterazzo, capacità di tenere un comportamento ed un contegno all’altezza delle aspettative del Gruppo.
Come abbiamo visto nelle puntate precedenti gestire un equipaggio (o un gruppo classe) richiede doti che vanno ben oltre le mere conoscenze teoriche e capacità pratiche, entrando in un territorio vasto, complesso e “scivoloso”: empatia, rispetto, buona educazione, capacità di motivare e di infondere sicurezza. Tutto questo e tanto altro ancora dovrebbe far parte del bagaglio di un Capobarca, di uno Skipper, di un Comandante: scegliete Voi la definizione che più vi piace, la sostanza non cambia!
Buon Vento!
Mirco Mascotto
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