Durante la stagione estiva, più o meno dalle 16,00 fino a sera, nei porti e nei marina, possiamo osservare decine di imbarcazioni che rientrano al proprio posto barca. Premesso che chi non sbaglia mai non è ancora nato, è davvero interessante osservare come vengono gestite e condotte le varie manovre di ormeggio.
La cosa si fa ancora più “istruttiva” se lo specchio d’acqua di manovra è percorso da un qualsiasi vento di traversia. In queste condizioni risulta evidente la differenza tra una barca il cui equipaggio sa esattamente cosa fare ed un’altra a bordo della quale si improvvisa.
Il primo sarà tranquillo, silenzioso e pronto ad eseguire gli ordini del Comandante. I membri del secondo equipaggio saranno agitati e frenetici, lo Skipper urlerà ordini concitati e, c’è da scommetterci, qualcosa andrà inesorabilmente storto.
La preparazione anticipata della manovra, la spiegazione della stessa da parte del Capobarca, la pacatezza e la chiarezza con cui vengono impartiti gli ordini, la tranquillità con cui vengono gestiti eventuali piccoli inconvenienti dipendono dalla preparazione dello Skipper, dalla sua esperienza e dalla sua sicurezza, qualità che saranno avvertite dall’intero equipaggio che eseguirà la manovra senza particolari affanni ed, in men che non si dica, la barca sarà perfettamente ormeggiata, si potrà spegnere il motore, sistemare gli ultimi particolari e poi pensare ad un brindisi collettivo (una buona scusa per brindare si trova sempre!).
Ritengo che conoscenza (preparazione), esperienza e sicurezza costituiscano la base fondamentale sulla quale poggia la capacità di comando, alla quale vorrei aggiungere la propensione a spiegare quello che va fatto, come deve essere fatto e, ultimo ma non ultimo, perché va fatto.
Le persone (equipaggio) consapevoli ed informate sul da farsi sono più tranquille, serene ed efficienti.
In ultima analisi un Capobarca che riesca in tutto questo, mostrerebbe di aver compreso la grande differenza tra AUTORITA’ (che deriva dal ruolo o dal grado) ed AUTOREVOLEZZA, che si conquista “sul campo” dando prova, giorno dopo giorno, di capacità e preparazione.
Poiché la figura del Capobarca è di vitale importanza per la vita stessa del nostro sodalizio, nel quinto ed ultimo articolo dedicato all’argomento, ci faremo spiegare da Federico Camponogara, Responsabile del Gruppo Capibarca, quali sono le qualità e le aspettative del Paterazzo nei confronti di coloro che desiderino farne parte attivamente.
Buon Vento!
Mirco Mascotto
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