Talvolta mi capita di scorrere con lo sguardo le mensole della mia personalissima “Libreria del Mare” che, negli anni, si è via via arricchita di testi, manuali libri e quant’altro.

Premetto che non amo particolarmente i racconti di lunghi viaggi che i navigatori continuano a pubblicare: la prosa è spesso mediocre ed i contenuti  piuttosto ripetitivi. Dopo i grandi libri di Slocum, Moitessier e Tabarly credo che sia rimasto ben poco da raccontare ed oggi i “giramondo” sono probabilmente troppi,  al punto che è difficile rintracciare spunti davvero originali nei loro racconti.

Preferisco i testi scritti con l’intento di trasmettere conoscenze e condividere con il lettore riflessioni e considerazioni personali; se poi la scrittura è sufficientemente ricercata ed elegante ecco che il cerchio si chiude: godere dello stile letterario e al tempo stesso, apprendere è, almeno per me, il massimo del piacere.

In questi giorni ho incominciato a rileggere un manuale del 1996 scritto da Gianfranco Meggiorin ed intitolato SKIPPER, 100 CONSIGLI PER NAVIGARE. Dopo tanti anni ho ritrovato spunti interessanti e stimolanti che, nei prossimi numeri di questo Giornalino, mi piacerebbe condividere con voi.

Nella parte introduttiva l’autore si sofferma proprio sul significato etimologico della parola SKIPPER, mettendola a confronto con altre di significato simile, che vengono normalmente utilizzate: Comandante, Capitano, Capo-barca.

Quest’ultimo termine è particolarmente caro a noi del Paterazzo, ma anche l’autore mostra di preferirlo agli altri.

Cito testualmente : “ A mio avviso il termine forse più appropriato per indicare il comandante di una piccola unità da diporto …….(omissis) …..potrebbe essere CAPO-BARCA”

Nel Paterazzo è presente addirittura un Gruppo Capibarca con tanto di Responsabile, quindi con noi Meggiorin sfonda una porta aperta!

Nei prossimi numeri vedremo quali sono le caratteristiche  e le qualità che un buon capo-barca dovrebbe possedere…

Buon Vento!

Mirco Mascotto