Da tempo, al Direttivo pensavamo alla sostituzione del Malù con una barca più moderna.

La ragione principale è che “Partearazzo” avrebbe bisogno di una sistemata generale, il tempo e l’utilizzo intenso hanno lasciato il segno, ma soprattutto disturba la scomodità del motore fuoribordo che espone coloro che lo maneggiano al rischio di cadere dalla barca!

È stata valutata anche l’ipotesi di montare un entrobordo, ma i costi sono troppo elevati. Dunque perché non prendere una barca nuova e più fresca? Ci sono state proposte ed iniziative che poi si sono spente, ma nel mese di maggio è apparso su Subito.it un annuncio interessante… “Vendo Franchi 28 One design, progetto Picco”.

La barca si trovava ad Alghero, non proprio comoda ma decido di mettermi in contatto con il venditore. Ad una mia richiesta di maggiori informazioni tramite E-mail, il proprietario risponde la sera stessa e mi comunica il numero di telefono per parlarci direttamente.

Mi racconta che la barca ha trascorso la maggior parte della sua vita sul Lago Maggiore, dove avrebbe disputato numerose regate e che poi è stata portata in Sardegna, dove l’attuale proprietario l’ha comprata. Mi sembra una barca che merita la nostra attenzione: è dotata di un bel motore entrobordo diesel di 13 Cv, ha il bompresso retrattile in carbonio, il timone anch’esso in Carbonio montato su cuscinetti autolivellanti, un generoso piano velico, il gennaker e numerose vele in dotazione.

Sta nascendo qualcosa… Mi documento tramite internet su recensioni e prove della barca, chiamo il progettista Massimo Picco, che mi spiega un sacco di cose e mi invoglia ancora di più!

Nel frattempo – mentre eravamo in Crociera a Murter – il proprietario mi invia una serie di foto e video della barca… Incomincia a piacermi molto!

Giro le foto al Direttivo e chiedo il parere sull’eventuale acquisto: tutti favorevoli, se la barca è nello stato che si vede dalle foto! Urge andare a vederla, serve qualcuno che mi accompagni ad Alghero.

Roberto Adami ed Enzo Bonato rispondono prontamente all’invito: troviamo un volo da Bergamo molto economico e il 28 maggio, alle tre di notte, ci incontriamo per raggiungere l’aeroporto di Bergamo.

L’entusiasmo è alle stelle, ma anche le preoccupazioni: sento il peso di una possibile decisione per una spesa importante. Nei giorni precedenti mi ero informato sul costo dei trasporti, sull’ipotesi di trasferirla via mare fino a Livorno, sui problemi relativi alla navigazione dei natanti fuori dalle 12 miglia e nelle acque straniere…non tutto così semplice!

Arriviamo ad Alghero, dove ci viene a prendere Marco. È lui il venditore, fa l’istruttore di vela a Porto Rotondo. Ci racconta un po’ della sua vita mentre ci trasferiamo in una abitazione vicino al porto di Alghero, dove c’è un grande garage e un ampio cortile. Lì ci mostra le vele da regata. Le apriamo tutte e le controlliamo per bene: due sono un pò usurate, sono le più vecchie, le altre sono belle e relativamente recenti.

È ora di andare al porto. Una breve sosta sul lungomare per un caffè, chiacchieriamo un po’ e finalmente andiamo a vedere la barca, che si presenta bene! Saliamo a bordo e incominciamo la visita. Sembra tutto a posto, entriamo e guardiamo il motore – anche questo sembra in ordine – anche se la pulizia generale fa intuire una certa trascuratezza… Tuttavia nessun problema rilevante, non resta che uscire per la prova in mare.

Nel frattempo si è alzata un po’ di brezza, che ci permette subito di veleggiare di bolina verso Capo Caccia. Ottime sensazioni sotto vela, mentre si alternano al timone Roberto ed Enzo. Solo al ritorno assaggerò anch’io il timone, leggerissimo anche con il gennaker .

La prova in mare mette entusiasmo a tutti, ma ora bisogna controllare l’opera viva. Ci avviciniamo quindi alla gru, dove ci aspetta Giuseppe, un marcantonio da 120 Kg: è lui il gruista del circolo.

La tiriamo fuori dall’acqua. Sembra tutto a posto, tranne la gomma che avvolge il piede per ridurre la resistenza idrodinamica: è marcia, da cambiare subito, ma è cosa da poco… Si può rimettere Princess Aurora in acqua e pensare allo stomaco che reclama!

Andiamo dunque in un ristorante del centro, vicino ai bastioni, Marco ce lo ha indicato come uno dei migliori di Alghero.

Roberto, felice ed entusiasta, decide di offrire il pranzo di pesce a tutti!

Le degustazioni di antipasti e Vermentino hanno lasciato il segno… La stanchezza del viaggio, le emozioni e la pancia piena richiedono una pausa… Marco ci accompagna in una delle sue case che affitta ai turisti, dove perfezioniamo l’acquisto. Rimaniamo li fino all’ora di cena, per recuperare un pò di forze, alle 23 parte il volo per Bergamo e arriveremo al casa intorno alle tre di notte.

Giornata intensa …!

Al prossimo numero, con il racconto del disalberamento, il carico, il viaggio e l’arrivo a Castelletto, i primi lavori, il varo….

Buon Vento!

Attilio Bertani