Navigando sui nostri mari l’incontro con i delfini è abbastanza frequente. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di avvistamenti repentini e di contatti fugaci.

Sotto questo profilo il mese di Agosto del 2018 fu, per noi equipaggio di Aloha, particolarmente fortunato: mentre, provenendo da Cres, stavamo navigando all’alba in direzione di Osor (a motore per la totale assenza di vento) per arrivare in tempo all’apertura mattutina del ponte, due delfini balzarono improvvisamente fuori dall’acqua immota ed uno di loro, epigono di Flipper, si produsse in un’acrobatica scodata che lo sostenne fuori dall’acqua per parecchi secondi.

Tre giorni dopo, sempre di prima mattina, due stenelle incrociarono nuovamente la nostra rotta: eravamo appena usciti da Lussinpiccolo e ci stavamo dirigendo verso Ilovik per un bagno nella splendida baia di Przine. Anche in questo caso la gioia che sempre si accompagna alla comparsa di queste splendide creature fu di breve durata e le loro pinne caudali si confusero ben presto con le creste delle onde.

Ma quello che avvenne qualche giorno dopo fu davvero commovente ed entusiasmante: dopo una notte in baia a Maracol, di prima mattina iniziammo la navigazione in direzione NNW, verso Cres. Stavamo navigando a vela, sospinti da un vento di terra piuttosto gagliardo, lascito generoso di una notte di temporali.

Superata l’isola di Zeca, che lasciammo a dritta, fummo avvicinati da un branco di delfini. Contammo almeno sei splendidi esemplari i quali non si limitarono ad aggirarsi pigri nelle vicinanze: diressero decisi verso Aloha, che procedeva ad una velocità di sei nodi, e decisero di accompagnarci lungo la nostra rotta.

Per circa quindici minuti giocarono con la nostra scia, passando sotto la barca, nuotando vicino alla fiancate per poi incrociare davanti alla prua che fendeva potente le onde. Lasciai il timone allo schiavo (pilota automatico) ed assieme agli altri cinque compagni di navigazione, decisi di gustarmi quello straordinario spettacolo.

Due esemplari più intraprendenti, presero a nuotare accanto ai due lati della prua, si girarono e ci mostrarono il ventre di colore chiaro, segno di grande confidenza e fiducia. I loro occhi erano fissi su di noi e sembravano voler esprimere tutto il loro autocompiacimento per le straordinarie abilità natatorie di cui davano prova, quasi fossero alla ricerca della nostra entusiastica approvazione.

I telefoni dei miei compagni di viaggio immortalarono quei magici momenti; io restai immobile e silenzioso a contemplare le straordinarie evoluzioni dei nostri nuovi vicini, la sintesi di forza ed eleganza che rende questi mammiferi perfetti per il mare dove nuotano felici. Me ne stavo lì, in diparte ad ammirare lo spettacolo (perché di questo si trattava) con il timore primevo che un mio movimento incauto o una mia esclamazione potessero rompere l’incantesimo.

Poi, con la stessa velocità con cui si era avvicinato, il branco scartò di lato e si diresse compatto verso un’altra barca che navigava con rotta opposta alla nostra; forse Aloha era uscita dal tratto di mare da loro presidiato e l’altra imbarcazione vi stava entrando in quel momento.

Noi restammo lì, increduli e felici, consapevoli e riconoscenti per il privilegio che ci era stato accordato ed anche un po’ tristi perché quei momenti unici ed irripetibili si erano già trasformati in rimpianto.

Mirco Mascotto