Da quanto scritto in precedenza, risulta evidente l’importanza di una scelta accurata del luogo di ancoraggio. L’evoluzione delle condizioni meteorologiche (vento e mare) è il primo elemento a cui abbiamo fatto cenno. Sottolineo che, in base alla durata prevista della nostra sosta, tali condizioni debbano essere valutate in senso “evolutivo”…

Se, ad esempio, desideriamo fermarci per tutta la notte, sarà importante valutare gli eventuali, significativi cambiamenti del tempo per tutto il periodo di permanenza.
Un altro elemento fondamentale è la valutazione del RIDOSSO: difficilmente avremo a disposizione un ancoraggio ridossato da tutti i venti. Se così fosse non vi sarebbero particolari problemi. Va detto che anche ancoraggi di questo tipo possono risentire, in caso di mare mosso, di una fastidiosa risacca.
I portolani (quelli buoni) ci forniscono tutte queste preziose informazioni, indicando anche graficamente i venti verso i quali saremo potenzialmente esposti (VENTO DI TRAVERSIA), oltre alla possibile presenza di onda di RISACCA. Il portolano 777 (consigliatissimo per chi naviga in Croazia) è, sotto questo profilo, esemplare.

Credo che, nell’esperienza di ognuno di noi, sia ben vivo il ricordo, non proprio piacevole, di una notte passata in rada, ben ancorati e senza vento, ma con la fastidiosa presenza di onde provenienti da chissà dove che hanno reso quelle ore “indimenticabili”. Personalmente ricordo una situazione di questo tipo alla fonda davanti al porto di Capraia, nella baia di Komiza sull’isola di Vis, nella baia di Funtana a sud di Porec.
Non si tratta necessariamente di situazioni pericolose, ma sicuramente sono condizioni molto fastidiose che mettono a dura prova il benessere dell’equipaggio, soprattutto dei più deboli di stomaco.

Un altro elemento è costituito dalla natura del FONDALE: potendo scegliere – e non sempre è possibile – sarà preferibile dirigersi verso una baia con un fondo “buon tenitore”: sabbia o fango sono, ad esempio, preferibili ad un fondale ricoperto di alghe.

Ricordo un ancoraggio apparentemente molto buono a Marina di Campo (Isola d’Elba) dove è presente un vasto tappeto di alghe (Posidonie) che fanno “scivolare” l’ancora fino a quando le marre non riescono a romperne l’intreccio, affondando nella trama.
Una barca accanto alla nostra, complice la presenza di un vento di terra piuttosto fresco, fu sospinta verso il largo fino a quando lo skipper non si rese conto dell’accaduto e decise, opportunamente, di ripetere la manovra. (Continua nel prossimo numero)

Mirco Mascotto