Come governare con mare formato in poppa.
L’andatura con vento in poppa è quella in cui l’angolo tra la direzione della prua e la direzione da cui proviene il vento è 180 gradi. E’ assai improbabile, oltre che poco agevole, tenere questa andatura ed è preferibile avere il vento al giardinetto o al gran lasco. In apparenza si tratta di un’andatura comoda e semplice. Su questo punto vorrei citare il Glenans: “…navigando con vento in poppa l’impressione di insieme è piacevole. La barca non urta le onde, ma corre con esse. Il vento apparente è più debole che in qualsiasi altra andatura. Si sta bene. E’ il tradimento del vento in poppa: ci si inganna sulla forza reale del vento. Infatti, non appena rinfresca, tutto ciò che rendeva piacevole l’andatura diviene fattore di incertezza. La barca, frenata pochissimo e di conseguenza assai poco tenuta in rotta, richiede al timoniere un’attenzione viva per essere governata convenientemente, ad eguale distanza dai due pericoli che sono in agguato: la strambata e la straorzata.”
Con vento fresco, mare molto formato ed un equipaggio “normale” è da escludere l’uso dello Spi. Si può navigare con randa (controllandone lo svergolamento con il wang) e con il fiocco (spostando il punto di scotta verso prua). Il timoniere deve prestare attenzione ai pesi: l’onda che arriva solleva la poppa e con essa il timone che potrebbe uscire dall’acqua rendendo ingovernabile la barca. È quindi necessario spostare i pesi verso poppa a cominciare dall’equipaggio. Il mare formato rende difficile mantenere una prua costante ed aumenta il pericolo di strambare. Se il vento aumenta, e con esso l’altezza delle onde, è consigliabile ammainare la randa e bloccare il boma a centro barca. La barca “tirata per il naso” dal fiocco sarà comunque veloce e ben governabile. Per cercare di ridurre l’inevitabile rollio è consigliabile cazzare il fiocco un po’ più del dovuto, portando il suo centro velico in posizione meno esterna. All’arrivo dell’onda la barca sbanda sottovento e diventa orziera.
Se questa tendenza è troppo accentuata è consigliabile lascare un po’ il fiocco cercando il giusto compromesso tra due esigenze: ridurre , per quanto possibile, il rollio ed avere una barca equilibrata. Quando l’onda passa sotto la chiglia la barca si raddrizza e la tendenza orziera si attenua progressivamente. Infine, quando l’onda è sotto la prua la barca diventa leggermente poggiera. Il timoniere deve evitare di contrastare e correggere continuamente queste variazioni di direzione durante il passaggio dell’onda. Se la barca è equilibrata può e deve limitarsi a “vigilare” affinché questi movimenti non siano troppo accentuati mantenendo, per quanto possibile, l’angolo di prua bussola desiderato. Con queste accortezze l’azione del timoniere diverrà meno faticosa e più efficace.
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