Lettera aperta dal nostro Presidente.
Come per una meteo pericolosamente avversa che si prolunghi estenuante nel tempo, le nostre barche sono necessariamente bloccate nei rispettivi porti di armamento, irraggiungibili vuoi dagli armatori (le nostre), vuoi dai locatori (quelle del charter croato).
Al di là delle allusioni, nel del tutto eufemistiche, la realtà venutasi a creare in questi giorni ha di fatto stroncato il nostro essere associazione: quello vero, caldo, intenso. Quello fatto di accenti ed esclamazioni! Resta comunque, di associativo, il collegamento virtuale, freddo, telematico, appiattito sulla superficie di uno schermo della strumentazione elettronica.
Già il consiglio Direttivo si è riunito in teleconferenza negli ultimi giorni, deliberando quanto già notificato ai Soci: gli scambi reciproci di pareri e le richieste di informazioni si susseguono sui nostri siti e sui “social” mentre si sta cercando di tenere per quanto possibile alcune lezioni per il corso di 2° Livello su Skype, seguito a distanza da molti Allievi, facendo fronte così almeno in parte alle limitazioni che la calamità degli eventi ci impone. Quest’ultima, assurta a dimensione pandemica per la collettività globale, ci tocca da vicino e la nostra città ne è dolorosamente colpita sebbene nessuno di noi risulti contagiato.
I nostri Soci medici, infermieri ed assistenti si adoperano alacremente e con abnegazione nella loro professione negli ospedali, altri sono impegnati in opere di volontariato sempre per lo stesso fine. Ciò ci conforta e consolida perché ci accorgiamo di essere sempre pronti, come validi navigatori, a sormontare l’onda anomala che appare inesorabile sulla nostra rotta. E diciamo BRAVO a chi si cimenta.
Il Paterazzo ha deciso di essere solidale con Enti assai impegnati alla bisogna, devolvendo con questo spirito alla Protezione Civile Italiana la somma di € 2.000,00 (Duemila). Altri Soci hanno inoltrato direttamente a quell’indirizzo un loro contributo. Altri potrebbero seguirne l’esempio.
Praticamente stiamo correndo tutti una regata difficile e disagevole alla quale non ci si può sottrarre. Non si tratta d arrivare primi, ma di arrivare TUTTI. L’ultimo giro di boa non è lontano ed in questo vento fortemente contrario l’augurio, profondamente formulato, è quanto mai quello di una coraggiosa ed impegnativa Buona Navigazione!
Franco Abriani
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