Coloro che navigano in questo periodo avranno modo, più di chi resterà in città, di osservare nel cielo serale, a Ponente, i due Gemelli incamminarsi verso il tramonto per poi sparire a Nw alla mezzanotte. Più in alto anche il cocchiere nel suo asterismo pentagonale, si dirigerà con i suoi destrieri all’Occasum (riposo) accompagnando i Gemelli.

In compenso ad Est comparirà l’Aquila rapace che insegue il Cigno (Deneb) e la Lira (Altair) già inoltrati nel cielo orientale. A Sud, in basso c’è Spica, la stella alfa della costellazione della Vergine posta sull’arco immaginario che prolunga la curva del timone dell’Orsa Maggiore.

Spica, così riportata in tutti gli atlanti astronomici, è rappresentata con delle spighe di frumento nella mano e nella storia (e preistoria) delle genti ha avuto tanti nomi, segno di come sia stata oggetto di culto: Astrea per i Greci attici e i proto romani e ancora più anticamente era Febe; in India era Kanya, madre di Krishna, per i Sumeri era la dea Inanna, in Babilonia era la dea Ishtar, in Egitto era Iside, in Frigia era Cibèle, per i Greci classici era Demetra la Grande Madre della fertilità agricola, nell’antica Inghilterra era Eostre, da cui deriva il vocabolo Easter (Pasqua), nel Medioevo fu per i cristiani la Vergine Maria…

Non c’è che dire, è sempre stata una divinità potentissima riconosciuta da tutte le civiltà proprio per le prerogative di cui è investita. La sua declinazione di 11° Sud la fa apparire bassa sull’orizzonte, rasente al suolo, il che le ha conferito influenze legate all’agricoltura ed al ciclo alterno delle stagioni. Festeggiata nel mese della maturazione dei cereali, la Grande Madre anche per i Latini (era chiamata Cerere) viene ancora oggi ricordata il 15 Agosto con coreografiche processioni paesane e a Foglianise (Benevento) giovani donne  festanti portano sulle spalle caratteristici baldacchini raffiguranti capitelli con all’interno le simbologie più strane che riconducono alla cosmologia, all’agricoltura, alla vita ultraterrena.

Franco Abriani

Note:

  • nel cielo del mattino é visibile Venere
  • Marte, di colore arancione, appare sotto Polluce (il più luminoso dei Gemelli)
  • Giove, di colore bianco, è piuttosto basso a ESE

Verona, Maggio 2019