Come fare coscientemente di necessità virtù sempre ricordando che: “basta una volta”!

ATTENZIONE che per “in solitario” non s’intende necessariamente essere soli a bordo bensì di non poter contare sull’aiuto dell’equipaggio per quell’operazione!!!

Fermi i principi affermati nell’articolo precedente, ora analizziamo le possibilità tecniche che possiamo adottare per compiere lo stesso lavoro ma da soli, sempre con ciò che normalmente si ha a bordo.

Ma dobbiamo essere assolutamente ben certi delle nostre capacità tecnico-fisiche!

Accessori che serviranno (attrezzi ed accessori vari – secchiello con cavetto, acqua, ecc. – non vengono qui ricordati confidando nell’attenta lettura e memoria del precedente articolo sulla salita assistita!)

  1. Banzigo
  2. 4/5 cavetti di diametro 5/6 mm e da 1 a 3/4 metri di lunghezza
  3. Un moschettone automatico qualsiasi (anche un grillo)
  4. Un pedalino

Prima cosa:

Fissiamo alla base d’albero, a pruavia o a poppavia dell’albero, due drizze, sicure e tesate a ferro, che arrivino libere in testa d’albero. Una sarà il cavo da lavoro e l’altra quello di sicurezza.

Seconda cosa: impariamo, ripassiamo e proviamo i nodi che ci serviranno:

Il nodo Prusik: famoso nodo montanaro autobloccante. Fatto con stroppetti lunghi circa un metro chiusi ad anello e di diametro almeno la metà di quello delle drizze su cui lavoreranno.

Si tratta di un nodo autobloccante nelle due direzioni. E’ tanto più efficacie quanto più elevata è la differenza di diametro tra i due cavi, ma mai inferiore a diametro 6 mm. Può essere difficoltoso scioglierlo quando i cavi sono bagnati o quando il nodo entra in forte tensione.

Per la sua esecuzione è sufficiente avvolgere il cavo da lavoro con l’anello di cavetto effettuando almeno 3 giri. Controllate che le spire non si accavallino l’una sull’altra ma che rimangano ordinate come in figura. L’asola. risultante dalla chiusura ad anello tramite nodo inglese, può essere facilmente collegata al banzigo.

Lo schema di esecuzione del nodo Prusik

Ripassiamo il nodo ad otto, o bulino doppio inseguito, con cui assicurarci al banzigo:

Il nodo a otto

Prima di salire fate un po’ di prove sui cavi che avete predisposto, o addirittura sulle sartie d’acciaio In questo caso, per il Prusik, dovrete fare qualche giro in più.

Acquisita una accettabile manualità, nel salire e scendere col Prusik, potrete quindi organizzarvi per la salita con almeno tre Prusik: Uno per il banzigo e uno per un “pedalino” sul cavo da lavoro e un terzo sul cavo di sicurezza.

Cos’è il ‘Pedalino’?

A bordo non avremo sicuramente accessori da montagna però ci possiamo arrangiare ugualmente costruendocelo …

… lo facciamo con un pezzo di cavo lungo circa 3 metri. Ai due capi facciamo due asole con un nodo a 8. Un’estremità la congiungiamo ad un Prusik sul cavo da lavoro e nell’altra infiliamo il piede “scarpato”!
Il tutto dovrà essere lungo q.b. per fare in modo che alzando il braccio, per far scorrere sul cavo da lavoro il Prusik collegato al “pedalino”, si alzi il piede q.b. per fare un passo come per fare un “gradino”!

Un moschettone qualsiasi di collegamento, pedalino/cavo di lavoro, ci aiuterà a non sbilanciarci e tenerci vicini al cavo di lavoro mentre l’altra gamba libera farà da bilanciere per mantenere l’equilibrio verticale.

Schema del sistema di salita

Ora ben imbragati nel banzigo, assicurati al cavo di lavoro, con una cintura di sicurezza collegata ad un prusik sul cavo di sicurezza, possiamo salire non dimenticando l’anello che, abbracciando noi e albero, ci assicuri a lui!

Operazioni per la salita:

  1. Col peso sul pedalino faccio scorrere in su il Prusik del bansigo e dell’imbrago di sicurezza;
  2. Sieduti sul banzigo si fa salire il Prusik del pedalino;
  3. RIPETO LA FASE 1 SEGUITA DALLA 2 e via così in sequenza fino ad arrivare in testa d’albero!

Per la discesa eseguire le operazioni in ordine inverso!

Schema ideale, con attrezzi speciali, per una salita sicura in solitaria:

Francesco Rancan